mercoledì 10 ottobre 2012

Un Addio Agghiacciante


Lei: "Perdonami ma mi sto congedando..."

Lui: "Sei fuori al freddo?"


( tristemente tratto da una storia vera)



mercoledì 26 settembre 2012

A cosa stai pensando?

Lui è in silenzio, Lei lo osserva nella penombra della stanza.

Lei ne ha la certezza, lui sta pensando qualcosa che la riguarda, oppure che riguarda qualcun'altra; forse ha un'amante. Ma potrebbe anche essere la partita di calcetto con gli amici, la partita di campionato, il gruppo con cui suona, le prove si, si deve fare le prove che poi deve registrare, e poi i concerti.

No, Probabilmente sta pensando al lavoro, ultimamente non è che vada alla grande.

Mi sa proprio che sta pensando ad un altra, Lei lo ha visto, colto in flagrante che si girava a guardare quella bionda l'altra sera... che poi non che fosse questa figa, eh!

Lui ha lo sguardo immobile nel vuoto, il respiro regolare, si passa la lingua sui denti tenendo la bocca chiusa, poi ad un tratto alza il braccio, si gratta la testa.

Lei è certa si tratta di un segno, sta per dire qualcosa... forse non non ha il coraggio. Gli uomini si sa, non amano iniziare le conversazioni. Deve essere qualcosa di serio. Di molto serio.

Gli uomini sono di poche parole, pochissime, forse due " sesso" e " cibo" ma questo è un altro discorso e questo caso è diverso perché si vede proprio che lui è profondamente assorto nei suoi pensieri.
E' talmente concentrato che sono passati minuti senza che abbia pronunciato una sola sillaba.

Non è che dorme? E no, ha gli occhi aperti!

Lui continua a respirare regolarmente. Il suo è un silenzio talmente ermetico che Lei sente di non poterlo raggiungere.

Lei incomincia a sentirsi a disagio, lo sente sempre più distante, perso nei suoi pensieri e Lei  ora non si da pace. Perché non parla?  perché non dice nulla?

Vuole lasciarla...

Lei deve sapere la verità perché, Cristo!  è meglio sapere subito, che vuoti il sacco subito, l'attesa è insopportabile. Lei è l'unica che può fare qualcosa. Si, Lei salverà la loro relazione dall'oblio, dal silenzio logorante e soprattutto salverà il loro rapporto come ha sempre fatto, facendolo ragionare, parlandone.

" A cosa stai pensando?"

La domanda rompe il silenzio come un bicchiere di vetro sul pavimento.

Lui, si gira, calmo la guarda e poi le risponde sereno, tranquillo.

" A niente!".

Lei sente involontariamente corrugarsi i muscoli delle sopracciglia verso il centro della fronte, la bocca serrarsi in una espressione contratta e pensa e forse lo dice ma non è abbastanza lucida per ricordarlo:
" Ma come a niente?"

Lui capisce subito. Non che abbia capito la domanda in sé, anche perché forse Lei davvero non l'ha pronunciata ma riconosce quell'espressione, si, quella è l'espressione del nemico, l'espressione del disappunto.
Lui lo sa deve trovare un diversivo, ma non stava pensando proprio a niente e quindi così su due piedi non è facile trovare un argomento. Dio cosa le dirà?

Deve prendere tempo.

"Sono solo un pò stanco",  che poi non è vero, perché Lui era così beatamente placido, coccolato dal nulla, dal vuoto sublime della sua mente.
Lei ha ancora quell'espressione corrucciata, sembra uno carlino furioso pronto ad agguantare l'osso.

Il contatto fisico, un rassicurante gesto Lui lo sa, lo aiuterà, lo tirerà fuori da questa situazione che potrebbe esplodere da un momento all'altro. E allora Lui decide che deve sforzarsi ed essere comprensivo, a lei piace essere compresa.

Lui le appoggia una mano sul braccio, le sorride delicatamente e le chiede, come ad intendere che quel che pensa lui non è rivelante, che tutto è a posto,  al contrario Lei si che è importante,

" Tu, a cosa pensi?"

Passa solo una frazione di millesimo di secondo e Lui sente di aver formulato la domanda sbagliata perché no, non c'è speranza che Lei le risponda " niente" come aveva fatto Lui.
E sia chiaro! a Lui non glie ne frega niente, si stava così in pace prima!

Lei apre la bocca, che ora, agli occhi di lui, è la foce di un fiume in piena:

"Io penso che tu dovresti dirmi quello che pensi, non me lo dici mai, forse non sei più interessato a noi. Certo, non sei più interessato, sei sempre impegnato. La partita in TV, il calcetto con gli amici. Per non parlare delle ore che spendi con il gruppo, stai sempre a suonare, capisco che dovete registrare e che dovete fare le prove però non è possibile sacrificare ogni momento libero, che poi...non ti porta da nessuna parte.
Adesso poi ci si mette pure il lavoro, la crisi, i soldi che non bastano, gli investimenti sbagliati, la casa che non compreremo mai perché il mutuo a noi giovani non ce lo danno e poi non c'è mai tempo per noi!
E no, perché se non sei interessato basta dirlo invece di guardare le altre!
Va tutto bene, certo che va tutto bene tu basta che mangi e.... comunque io ti amo".

Ma Lui è li ha raggiunto la sua isola, non sente una sola parola, annuisce di tanto in tanto o scuote la testa in segno di diniego per lo più quando Lei dice no, perché l'importante è assecondare.
Lui è li ma nella sua testa  ha le mani sulle orecchie ed  in maniera ritmica copre e scopre le orecchie e dentro di sé ripete: " BLABLABLABLABLA".

Lui lo trova divertente e sa che poi, più che prima, a Lei passerà, passerà tutto, anche l'ultima cosa che ha detto e che tanto Lui non ha capito.







martedì 25 settembre 2012

Una domanda è nata spontanea.

"Ma sei cretino?" è l'unica espressione sensata che mi è venuta in mente di fronte  ad alcune sconcertanti rivelazioni della mente maschile.

Ecco, questo blog parla di me ma anche di te e soprattutto parla di LUI.

Prima di tutto però lasciami fugare qualche dubbio che potrebbe legittimamente essere espresso in seguito alla mia domanda.

Io non sono una femminista, anzi a me le femministe non piacciono per niente.
Non sono una bruttona ferita da un rifiuto maschile ne una inacidita dalla vita.
Anzi.
A me piace fare ironia, delle volte sarcasmo, su delle situazioni al limite del paradossale che mi sono accadute, che mi sono state raccontate e che vedono come protagonista uno o più uomini.

" Ma sei cretino?" nasce da un sospetto. Il sospetto è quello che delle volte, gli uomini si comportino come i Lemmi. Hai presente i lemmi?
Quei graziosi roditori pelosi  che girovagano nelle pianure erbose della tundra? no?

Ecco dunque,  questi simpatici animali sono solitari e si incontrano in natura solo per accoppiarsi. Come tutti i roditori hanno un alto tasso di riproduzione e, in condizioni favorevoli, possono riprodursi in maniera esponenziale.
Tieni a mente, " in condizioni favorevoli".

Ora i lemmi in seguito a queste esplosioni di numero, sentono la necessità di migrare. Questa migrazione sembra non seguire delle regole dettate dalla sopravvivenza  e appare caotica.

Da qui nasce il mito che girovagando senza una meta precisa si ritrovino in condizioni pericolose, delle volte fatali e che alla fine commettano un suicido di massa.

Ecco il sospetto è che gli uomini, inteso come genere maschile della razza homo sapiens sapiens, seguano acriticamente un'opinione diffusa che li conduce inevitabilmente a fare una brutta fine.

Questo blog nasce dalla sentita necessità dell'autrice, cioè mia, di rispondere alla domanda " vuoi vedere che ci siamo sbagliati e che invece di homo sapiens sapiens, di sapiens c'è ne uno solo? e se non ce ne fosse affatto di "sapiens"?

Ecco io sono qui in cerca delle mie risposte e delle sopra citate condizioni favorevoli alla riproduzione del genere umano. E tu? perché dovresti volerlo leggere?

La risposta è al quanto semplice. Per puro spirito di conoscenza, per una innata zoofilia, per capire chi sei, per dire " è capitato anche a me", per farti due risate ma soprattutto per farmi un favore.